Al Bunka Gym di Yokohama Inoue e Shiro sono imbattibili

Non ci sono state sorprese nella riunione dentro il Bunka Gym di Yokohama, dove si disputavano due titoli mondiali. I pugili giapponesi hanno fatto l’en plein. I pronostici non li hanno smentiti, anzi hanno confermato la loro imbattibilità. Naoya Inoue (+ 15, 13 per ko) in tre riprese ha liquidato il francese Yoann Boyeaux (+ 41, -5) fermato al terzo round dopo una durissima combinazione di destro-sinistro. Il francese era stato contato una volta nel primo round e due volte nel terzo. Il colpo decisivo in questi tre frangenti è stato il gancio sinistro al corpo. Un colpo strano che il francese ha mostrato ampiamente di non gradire e confermando la micidiale potenza del campione del mondo dei supermosca per la WBO. Boyeaux avrebbe potuto essere fermato già dopo il primo conteggio dal quale si era rialzato barcollando. Il francese ha mostrato solo un grande coraggio, che però gli è costato caro con una dura punizione. L’imbattibilità del francese negli ultimi cinque anni si è infranta di fronte ai colpi velenosi del campione dimostratosi di un altro pianeta.

Il giapponese sembra deciso a salire di categoria e passare nei gallo dopo sette difese che lo hanno visto superare avversari non certo alla sua altezza se si esclude il vecchio campione dei mosca Omar Narvaez. Diciamo che la sua ascesa sia stata studiata con cura evitando gli avversari più pericolosi a cominciare da quel Srisaket Sor Rungvisai, re per la WBC che in più di un’occasione ha lanciato la sfida a Inoue. Vediamo se proseguirà su questa strada anche tra i gallo dove tutto sommato non ci sono pugili della levatura di quelli dei supermosca.

Nell’altro mondiale Ken Shiro (+ 12, 6 per ko), campione dei minimosca WBC, ha faticato solo quattro round per spazzare via il panamense Gilberto Pedroza. Ken ha preso subito l’iniziativa e grazie alla sua velocità e alla maggiore potenza fisica ha sbriciolato in maniera scientifica un avversario che sulla carta avrebbe dovuto reggere meglio il match. Una incredibile serie di circa 20 colpi con Pedroza groggy alle corde costringeva l’arbitro a porre fine all’impari lotta.

(alb)

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